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adulti

Attività occupazionale gestita a distanza da un centro di valutazione e riabilitazione

Autore: Paola Perini

Contatto: pperini@istitutoagazzi.it

Attività Occupazionale gestita a distanza durante il periodo Marzo- Maggio 2020. Il laboratorio di riabilitazione in Situazione (Occupazionale Vocational Rehabilitation) dell’Istituto di Agazzi, Arezzo ha chiuso le porte e le psicologhe referenti insieme alle tirocinanti si sono organizzate per seguire le persone a distanza. Prima di tutto si sono assicurate che tutti riuscissero ad utilizzare WA e Jitsi, collaborando quando necessario con i famigliari. Creata una chat WA con tutti gli utenti tramite cui venivano distribuiti quotidianamente messagi e video con attività da svolgere. Le psicologhe tirocinanti hanno creato video con attività occupazionali da svolgere a casa (cura delle mani e del corpo, attività di cucina, attività manuali) e, inviandoli tramite WA hanno stimolato gli utenti a svolgere le attività e a filmarsi a loro volta mentre le svolgevano per documentare il lavoro. Ad alcuni, capaci di utilizzare PC in autonomia, gli psicologi referenti della Vocational Rehabilitation hanno inviato lavori tramite posta elettronica, simili a quelli che svolgevano nel laboratorio (copia, inserimento dati, creazione DDT e fatture ecc..) Successivamente hanno creato una serie di appuntamenti fissi in piattaforma Jitsi perchè gli utenti si potesse vedere e scambiare notizie su come stavano vivendo il periodo e questa attività è stata in assoluto la più gradita. Pazienti e famigliari si sono sentiti accuditi anche in momento di smarrimento forte come il primo lockdown. E’ stata registrata ogni azione svolta : numero di video inviati e ricevuti, numero di messaggi nella chat WA, è stato somministrato periodicamente un Google questionario per verificare l’indice di gradimento delle attività proposte, è stato somministrato un questionario finale per verificare come avevano vissuto questa attività online. Esiste un video che racconta questa esperienza.

Ambito applicativoAltro
Età degli utentiAdulti
Contesto degli operatoriCentro di valutazione/riabilitazione
Protocolli applicati
Durata della presa in caricoOltre 3 mesi
Piattaforma utilizzataVideoconferenza generica (es. skype, zoom, teams)
Strumento utilizzato dall’operatoreComputer fisso
Strumento utilizzato dall’utenteSmartphone (non come solo telefono)
Problemi e criticità riscontrateNon tutti gli utenti erano dotati di smartphone e insegnare ad usarlo a distanza non è stato facile. Le attività erano molto gradite ma poi non eseguite da tutti. Le famiglie erano importanti come sostegno per i meno autonomi
Soluzioni ideateRapporto quotidiano con ciascun utente anche personale. Ciascun operatore e tirocinante dell’equipe aveva alcuni utenti da seguire personalmente, verificando quotidianamente che seguissero le attività, affinchè individualmente potessero esprimere i loro desideri e le loro fatiche. Equipe in telelavoro frequenti del TEAM.
Strumento utilizzato dall’utente
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adulti Riabilitazione

Training attentivo e sostegno psicologico

Autore: Paola Perini

Contatto: paolaperini@hotmail.com

Utilizzando la piattaforma NuREHA (pragma.eng) ho effettuato un training sulle funzioni attentive (sostenuta, selettiva, shifting e divisa). Durata complessiva del lavoro 2 mesi. training di 5 settimane. Valutazione in ingresso ed uscita a cura del Centro di riabilitazione pubblico da cui lui è seguito, tramite TEA, miglioramenti nelle funzioni che risultavano lente o compromesse. Il paziente mi ha chiesto di occuparmi del training attentivo, che in tempi di pandemia non gli veniva fornito dal SSN, perchè temeva che alla visita di revisione della patente post-ictus non gli avrebbero consentito di guidare. Ictus Febbraio 2020. Training giugno e luglio 2020. Revisione patente dicembre 2020, ottenuta. Il lavoro si è svolto unendo il training attentivo ad un percorso di sostegno psicologico a cadenza quindicinale. Eseguiva quotidianamente, anche più volte al giorno, gli esercizi collegandosi alla piattaforma dove trovava le sequenze che io gli avevo creato e che modificavo quando raggiungeva i criteri che avevo stabilito (riduzione di errori e miglioramento del tempo di esecuzione). Era un training “gerarchico”, dalla sostenuta alla divisa. Settimanalmente avevamo contatti telefonici in cui gli fornivo feedback del lavoro svolto (il software fornisce comodi grafici da mostrare) e gli spiegavo su cosa avremmo lavorato la settimana successiva e come.

Ambito applicativoRiabilitazione
Età degli utentiAdulti
Contesto degli operatoriStudio privato
Protocolli applicati
Durata della presa in caricoFino a 3 mesi
Piattaforma utilizzataSoftware dedicato per la televalutazione o teleriabilitazione
Strumento utilizzato dall’operatoreComputer portatile
Strumento utilizzato dall’utenteComputer portatile
Problemi e criticità riscontrateUtilizzo “compulsivo” della piattaforma di esercizi. Alcune difficoltà tecniche lievi legate agli esercizi che sono ancora in fase di implementazione
Soluzioni ideateSostegno psicologico già in atto. Difficoltà tecniche sugli esercizi risolte e affrontate grazie alla disponibilità degli informatici di Pragma eng.
Strumento utilizzato dall’utente
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adulti Anziani Valutazione

Valutazione neuropsicologica in pazienti adulti

Autore: Simona Cintoli

Contatto: s.cintoli@gmail.com

In Italia, con la pandemia attualmente in corso, circa un milione e 100 mila persone affette da demenza rappresentano una categoria particolarmente a rischio, non solo per il pericolo di contagio ma, soprattutto, per una mancata continuità delle cure. La mancanza di accesso all’assistenza specialistica può avere come conseguenze dirette la diagnosi ritardata o assente e la gestione non ottimale dei sintomi. L’utilizzo di interventi da remoto può rappresentare una valida risposta per garantire l’erogazione dei servizi necessari durante la quarantena, l’isolamento o nel periodo di applicazione delle norme di distanziamento sociale. Purtroppo, in ambito ospedaliero-ambulatoriale, servizi quali la valutazione neuropsicologica sono stati trascurati a causa di mancanza di protocolli condivisi trasferibili in remoto e piattaforme on-line formalizzate dedicate alle prestazioni ambulatoriali con accesso dedicato sia al personale medico sia ai professionisti sanitari non medici, quali psicologi. Dalla mia esperienza si è quindi reso necessario creare un primo protocollo fruibile a distanza di valutazione neuropsicologica per i pazienti di età compresa tra i 50 e gli 80 anni con la quinta elementare. I pazienti dovranno essere indirizzati dallo specialista neurologo in seguito a colloquio clinico e visita neurologica effettuata in presenza o in televista, con indicazione di approfondimento diagnostico. I pazienti saranno inizialmente sottoposti a screening cognitivo (Mini Mental State Examination) e, successivamente, verranno somministrati test cognitivi dominio-specifico selezionati sulla base degli studi di convalida presenti in letteratura con taratura su campione italiano.

Ambito applicativoValutazione
Età degli utentiAnziani
Contesto degli operatoriOspedale
Protocolli applicatiIn base a pubblicazione
Durata della presa in carico
Piattaforma utilizzata
Strumento utilizzato dall’operatore
Strumento utilizzato dall’utente
Problemi e criticità riscontrateLa prima criticità è sicuramente il controllo delle molte variabili, quali l’effetto della presenza di un familiare, le distrazioni e gli ausili dell’ambiente, il corretto funzionamento dei devices. La seconda criticità, propedeutica alla messa in routine del protocollo proposto, è l’assenza di una piattaforma on-line formalizzate dedicata alle prestazioni ambulatoriali con accesso dedicato sia al personale medico sia ai professionisti sanitari non medici, quali psicologi.
Soluzioni ideatePer arginare alla prima criticità è consigliabile seguire delle line guida sulle buone pratiche verso la cura dei pazienti con demenza, come quelle stilate dalla task force multidisciplinare dell’Alzheimer Society of Canada. Fondamentale anche il contatto telefonico a priori con il paziente e/o il familiare, in modo da valutare le variabili specifiche per ogni caso. Per ovviare alla seconda criticità, è necessaria la collaborazione di più attori, tra i quali le amministrazioni territoriali. Geddes MR et al., 2020 Alzheimers Dement (Amst). Metitieri T et al. 2001 Int J Geriatr Psychiatry.
Strumento utilizzato dall’utente
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adulti Riabilitazione

Riabilitazione neuropsicologica on-line paziente adulto

Con lo scoppio della pandemia, ho accettato non del tutto convinta una richiesta di intervento di riabilitazione neuropsicologica on-line. L’esperienza si è mostrata, diversamente dalle aspettative, nel complesso estremamente positiva. P è un uomo di 33 anni, con danno anossico da arresto cardiaco e gravissima amnesia globale: la caduta in oblio delle nuove informazioni è pressoché immediata. L’intervento è stato di tipo compensativo, con la strutturazione di un sistema di ausili con telefono e diario, ed una serie di compiti e attività da svolgere quotidianamente in autonomia. Certamente la giovane età del paziente e la familiarità procedurale con i supporti informatici, ha reso l’intervento fattibile ed efficace. Anche quando sarebbe stato possibile incontrarsi, abbiamo deciso di mantenere le sedute on-line, poiché la routine impostata ha mostrato funzionare.

Ambito applicativoRiabilitazione
Età degli utentiAdulti
Contesto degli operatoriStudio privato
Protocolli applicatiCreati ad-hoc
Durata della presa in caricoOltre 3 mesi
Piattaforma utilizzataVideoconferenza generica (es. skype, zoom, teams)
Strumento utilizzato dall’operatoreComputer portatile
Strumento utilizzato dall’utenteComputer portatile
Problemi e criticità riscontrate
Soluzioni ideate
Strumento utilizzato dall’utente
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adulti Riabilitazione

Presa in carico per monitoraggio cognitivo-comportamentale di persona con trauma cranico

Presa in carico per monitoraggio Cognitivo-comportamentale di persona con trauma cranico. Buona l’esperienza e sicuramente flessibile nelle soluzioni che può offrire rispetto varie difficoltà (lockdown, ferie, distanza). Strumento efficace che non toglie troppo rispetto al colloquio in presenza per questo tipo di attività.

Ambito applicativo
Età degli utentiAdulti
Contesto degli operatoriStudio privato
Protocolli applicati
Durata della presa in caricoCirca un mese
Piattaforma utilizzataVideoconferenza generica (es. skype, zoom, teams)
Strumento utilizzato dall’operatoreTablet
Strumento utilizzato dall’utenteSmartphone (non come solo telefono)
Problemi e criticità riscontrateLinea che se non stabile può creare delle difficoltà
Soluzioni ideate
Strumento utilizzato dall’utente
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adulti Valutazione

Valutazione della lettoscrittura presso studio privato in pazienti adulti

di Alec Vestri

Somministrazione delle prove MT per persone di 16-19 anni. Al termine delle prove è stato condotto il consueto scoring. Le difficoltà (alcune non previste) sono state affrontate al momento. Il paziente si è detto soddisfatto ed era particolarmente collaborante in quanto molto interessato a capire se aveva realmente un deficit di lettoscrittura. La valutazione era solo esplorativa rispetto ad un dubbio del paziente stesso. La presentazione a video delle parti testuali non ha presentato problemi di sorta: si trattava di seguire le richieste del paziente di rivedere il testo. Al termine dello scoring i risultati hanno evidenziato solo un lieve rallentamento nella velocità di lettura, senza richiesta di intervento, ma da considerare in previsione di lavorare sul metodo di studio (si tratta di uno studente universitario).

Ambito applicativoValutazione
Età degli utentiAdulti
Contesto degli operatoriStudio privato
Protocolli applicati
Durata della presa in carico1-3 sedute
Piattaforma utilizzataZoom
Strumento utilizzato dall’operatoreComputer fisso
Strumento utilizzato dall’utenteComputer fisso
Problemi e criticità riscontrate1- Durante il test di soppressione articolatoria l’audio del paziente (che deve pronunciare continuamente “la-la-la…”) inibiva l’audio del neuropsicologo che dettava le parole da scrivere. Zoom inibisce il microfono di chi cerca di sovrapporsi a chi parla. 2- I brani delle prove corrispondenti e, nelle ultime le prove, anche le domande a risposta multipla, non potevano essere inviati alla paziente per non diffondere materiale testistico. 3- le prove scritte hanno prodotto materiale che rimaneva a distanza.
Soluzioni ideate1- La paziente ha spento il microfono durante la prova: continuava a pronunciare la sillaba per la soppressione articolatoria mentre il neuropsicologo dettava. Ciò richiede fiducia che il paziente pronunci a voce alta e di continuo la sillaba. 2- Il brano e le domande con risposte a scelta multipla sono state presentate a video, seguendo le richieste della paziente di ripercorrere il brano laddove lo richiedeva. 3. Il neuropsicologo ha fatto degli screenshot delle parti scritte prodotte.
Strumento utilizzato dall’utente
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Età miste Riabilitazione

Riabilitazione in centro di valutazione e riabilitazione in pazienti con età miste

Mi sono occupata di riabilitazione a distanza. Il software che si utilizzava era stato costruito con Matlab e prevedeva la riabilitazione mediante metodo adattivo, dei disturbi neurovisivi, acquisiti in seguito a danno neurologico. L’utente si sottoponeva ad una normale valutazione, quindi l’operatore installava (sul pc portatile dell’utente) il software per fare la riabilitazione, spiegandogli semplici passaggi per farla partire ogni giorno. Sulla base del risultato della valutazione, l’operatore impostava il trattamento che l’utente faceva poi a casa. Il metodo adattivo di ogni seduta degli utenti consentiva loro di affrontare esercizi “ritagliati sulla loro soglia”. Infatti, durante l’ora di esercitazione, il compito era fatto per diventare automaticamente un pò più facile se l’utente generava un certo numero di risposte accurate, e per diventare automaticamente più difficile se generava un certo numero di risposte errate. Ad ogni fine esercitazione dell’utente, un messaggio con alcuni dati sulla sessione stessa arrivavano automaticamente all’operatore, per un adeguato monitoraggio a distanza. L’operatore poteva rendere la soglia di difficoltà del compito più facile o più difficile, a seconda dell’andamento del paziente, senza che quest’ultimo dovesse necessariamente raggiungere l’operatore, ma via software. Credo che sia un metodo molto utile e che ottimizzi moltissimo le risorse per l’attività t-NPS. Molti pazienti non erano in grado di somministrare da soli il trattamento, per quanto semplice fosse stato reso: la comunicazione con il caregiver aveva un enorme importanza in questo.

Ambito applicativoRiabilitazione
Età degli utentiEtà miste
Contesto degli operatoriCentro di valutazione/riabilitazione
Protocolli applicatiCreati ad hoc
Durata della presa in caricoOltre 3 mesi
Piattaforma utilizzataSoftware dedicato per televalutazione o teleriabilitazione
Strumento utilizzato dall’operatoreComputer fisso
Strumento utilizzato dall’utenteComputer portatile
Problemi e criticità riscontrateProblemi tecnici: una operatore dovrebbe essere spesso reperibile per eventuale assistenza anche telefonica, per aiutare la persona a casa in caso di difficoltà.
Soluzioni ideate
Strumento utilizzato dall’utente
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Età miste Riabilitazione Valutazione

Riabilitazione in centro di valutazione e riabilitazione in pazienti con esiti di ictus, post chirurgia e patologie degenerative di età miste

Durante il periodo di restrizione da emergenza covid-19 Sono stati trattati e valutati pazienti con deficit di varia natura (prevalentemente esiti di ictus, esiti post chirurgia, patologie degenerative) con frequenza di due o tre sedute settimanali. Alcuni trattamenti sono stati eseguiti in team multidisciplinare (Neuropsicologia, logopedia, terapia occupazionale, riabilitazione neuromotoria). Trattando molti disturbi del movimento (siamo specializzati in questa patologia) molti trattamenti erano multidisciplinari. I pazienti usavano tablet, PC portatili o fissi. Solo per la logopedia alcuni Anche lo smartphone. È stato istituito fin da marzo 2020 un gruppo di lavoro costante interno con varie figure professionali sanitarie, amministrative e tecnici informatici. Allo stato attuale stiamo provvedendo a software e hardware specifico.

Ambito applicativoRiabilitazione
Età degli utentietà miste
Contesto degli operatoricentro di valutazione/riabilitazione
Protocolli applicaticreati ad-hoc
Durata della presa in caricooltre 3 mesi
Piattaforma utilizzatavideoconferenza generica (es. skype, zoom, teams)
Strumento utilizzato dall’operatorehardware dedicato per televalutazione o teleriabilitazione
Strumento utilizzato dall’utenteTablet
Problemi e criticità riscontrateQualche criticità nei tempi di connessione del paziente e mezzi informatici (hardware), non tutti avevano un PC o un tablet adatto. Gli altri hanno ricevuto solo colloqui telefonici o videochiamate allo smartphone. Qualche criticità nel setting. Il paziente è a casa e spesso il care giver è presente e talvolta interferisce nel trato (incalza il paziente o gli dà consigli inopportuni)
Soluzioni ideateAbbiamo adattato le attività in presenza in modalità a distanza con avvertenze particolari. Ad esempio la riabilitazione neuromotoria da seduti per alcuni. I software usati in presenza erano proiettati in condivisione schermo. pazienti seguiti uno a uno.
Strumento utilizzato dall’utente
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Anziani Riabilitazione

Stimolazione cognitiva ospedaliera in pazienti con MCI e demenza lieve

Mi occupo di valutazione neuropsicologica e stimolazione cognitiva con pazienti con MCI e demenza lieve. Durante la seconda ondata di Covid-19 ho iniziato a convertire le stimolazioni cognitive, prima evidentemente in presenza, in modalità a distanza. Per fare questo, ho dapprima svolto una breve indagine tra i caregiver, per sincerarmi che tutti avessero a disposizione pc o tablet (la Clinica Geriatrica avrebbe eventualmente messo a disposizione dei fondi e/o dispositivi propri per coloro che ne avessero avuto bisogno). Non sono emerse criticità in questa fase: in particolare i caregiver figli si sono detti entusiasti e disponibili a munire i pazienti dei dispositivi e di avviare, seguendo gli stessi orari e tempistiche delle stimolazioni dal vivo, la seduta di stimolazione. Data l’urgenza di convertire in tempi rapidi le stimolazioni, ho cominciato a vedere i pazienti tramite piattaforma Google Meet, utilizzando tutti quegli esercizi che prevedono una risposta ed un’interazione esclusivamente verbale tra paziente e operatore (i.e. ROT, ricordo di un racconto, fluenze e simili). Nel frattempo, in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia Generale, abbiamo ideato e stiamo attualmente implementando su piattaforma digitale degli esercizi cognitivi sul modello di quelli proposti dal noto libro “Demenze. 100 Esercizi” di Iannizzi e colleghi. L’idea è quella di continuare con i tre mesi (24 sedute, 2/settimana per 50 minuti) di stimolazione cognitiva che solitamente propongo, dividendo le sedute in due fasi: la prima, di 12 sedute online su piattaforma Google Meet e/o zoom, come già avviene ad oggi. La seconda fase, invece, sarà composta da 6 sedute online e 6 sedute offline, in cui il paziente completerà gli esercizi sul software menzionato sopra (durata max 30 minuti). Avrà a disposizione un tasto “help”, che potrà premere una sola volta a seduta e che lo collegherà direttamente ad una stanza virtuale con un riabilitatore (uno dei miei collaboratori tirocinanti). Dall’esperienza recente noto che per molti pazienti il passaggio alla modalità a distanza non ha costituito un grosso trauma, anche per coloro che non hanno mai usato un computer prima. Si dicono tutti entusiasti di poter continuare a fare le nostre attività e che non notano grandi differenze rispetto alle stimolazioni dal vivo. Sebbene a distanza, credo sia importante mantenere un contatto online e non lasciare il paziente all’esecuzione autonoma degli esercizi, a motivazione della modalità “ibrida” che mi sento di proporre.

Ambito applicativoRiabilitazione
Età degli utentiAnziani
Contesto degli operatoriOspedale
Protocolli applicatiCreati ad hoc
Durata della presa in caricoFino a 3 mesi
Piattaforma utilizzata
Strumento utilizzato dall’operatore
Strumento utilizzato dall’utente
Problemi e criticità riscontrateUn caregiver anziano può avere a sua volta difficoltà a preparare il “setting digitale”. – Pazienti gravi perdono il contatto con l’operatore nella modalità a distanza. Non ho grosse esperienze di questo, occupandomi perlopiù di MCI e demenze lievi, ma tra coloro che presentano maggiori compromissioni effettivamente ho registrato importanti difficoltà nell’interazione online. – Assicurarsi che il caregiver non interferisca nell’esecuzione degli esercizi.
Soluzioni ideateLink a stanza virtuale ricorrente e, in alcuni casi, inviato al caregiver prima della seduta di stimolazione cognitiva tramite mail o whatsapp. -Contatto telefonico pre seduta per risoluzione di eventuali problemi tecnici e per guidare, qualora necessario, l’accesso nella stanza virtuale.
Strumento utilizzato dall’utente